venerdì 17 febbraio 2012

GIORNI CHE TI SEGNANO

26 aprile 2001: sono passati più di dieci anno ormai ma quello è stato un giorno importante nella mia esistenza. So per certo che è stata una svolta, un punto di arrivo e uno di partenza, altro che maggiore età. Da quel lontano giorno ho smesso di essere in un certo modo e ho iniziato ad essere in un altro. E' bastato un istante, un momento, una frazione di secondo; il ragazzino che ero è rimasto forse lì sull'asfalto.

Cito Jovanotti:
"...E ogni cicatrice è un autografo di Dio
Nessuno potrà vivere la mia vita al posto mio..."
e J-Ax:
"...ho la casa disegnata, da bombole spray
ho la faccia segnata, ma non me ne vado mai
io ho più stile, senza sapere perchè, più stile
ogni defetto mi da più stile..."

mercoledì 8 febbraio 2012

STILI DI VITA

Cosa hai fatto oggi?
E' passata una giornata intera e stanco vai a letto; hai relamente vissuto come avresti voluto?
Sei sicuro di non aver sprecato le ultime ventiquattro ore?
Quel tempo passato in colonna chiuso in auto ogni giorno ti sembra tempo speso bene?
Cosa hai fatto oggi? Hai lavorato? E ieri? Hai lavorato? Seppur il tuo lavoro ti possa piacere infinitamente non è sempre quello che vorresti fare ogni giorno!
E' la pura verità. Anzi è la pura realtà. Trascorriamo le noste vite lavorando. Perchè esistono i weekend? Perchè tutto il resto dell'anno si lavoro e le giornate sono uguali. Mi irrita chi mi dice "Buon WeekEnd!" o "Buon Fine Settimana!": sottointende che il resto della settimana è una merda (scusate il termine).
Ma questo è l'unico modo di vivere? Chi ce lo impone?
Le cose.
Di recente ho letto un libro di Simone Perotti "Adesso Basta" che consiglio a chi si sia fatto almeno qualche volta almeno una di queste domande.
I beni ci obbligano a lavorare. Ogni giorno.
Il boom economico dopo "lo svago" degli anni '70 ha portato a mitizzare i beni di consumo, portando ad intendere la vita lavorativa, e quindi benestante, come la migliore possibile. Noi continuiamo su questa strada, senza nemmeno rifletterci un pochino, senza accorgercene dilapidiamo la nostra unica possibilità in questo mondo.
Ma è possibile uscire da questo sistema? Come fare a vivere senza lavoro? Belle domande! Io sto ancora cercando di capirci qualcosa, ma senza dubbio ho rivalutato la mia posizione attuale; la mia professione mi da del tempo libero, non lavoro quasi mai otto ore al giorno e cambio spesso luogo di lavoro (campo, palestra, scuola, asilo). Mi dà di che vivere e mi lascia una certa libertà. Comunque mi opprime. Gli anni passano facendo le stesse cose.
C'è "crisi". Cos'è la crisi? Da dove viene? Credo sia la conseguenza ultima del nostro modo di vivere basato sul denaro, sul lavoro e su tenori di vita che non ci possiamo permettere. La crisi porta alla povertà economica, quando però quella culturale e sociale sono già diffuse da un pezzo.
Il nostro presidente del consiglio Monti ha detto che cambiare lavoro ogni tanto è sicuramente meglio del "posto fisso". Grazie a questa affermazione la mia stima nei sui confronti è aumentata. Non quella della stragrande maggioranza degli italiani che dopo l'ennesima giornata lavorativa sono tornati nel loro appartamento pagato col mutuo a guardare la televisione sul divano mentre la loro mogliettina lavava i piatti e sono inorriditi di fronte a chi minacciava le loro certezze.

giovedì 2 febbraio 2012

LA NEVE SE NE FREGA

Stasera mi sono concesso uno dei piaceri della vita: camminare sotto la neve per le vie del paese. Non è che sono uscito apposta, dovendo andare ad allenamento in palestra ne ho approfittato per godere un pò di questa rarità. Un silenzio irreale accompagna le vie del paese quando è avvolto dalla neve, anche le macchine sembrano fare meno rumore, forse perchè vanno più piano e i giri del motore sono più bassi; i piedi nelle scarpe fanno meno rumore, ma comunque sono l'unico suono che mi accompagna nella mia breve passeggiata. Con la neve tutto sembra più pulito, più luminoso, più puro. Il bianco che ricopre ogni cosa rende tutto e tutti più simili e più vicini.
Come il titolo di un romanzo di Ligabue, la neve quano scende in un certo senso se ne frega. Non le interessa niente dei tui appuntamenti, della tua fretta, di quello che devi fare e dei tuoi orari. Lei scende incessante ed è pronta a scombinarti piacevolmente tutti i piani. La neve se ne frega di tutti e di tutto. Però è anche buona, in fondo, ti restituisce un po' di tempo, ti fa apprezzare la lentezza del camminare e la saggezza del partire prima e del fare le cose con calma. Ti ricorda che è bello giocare coi bambini e che un po' di esercizio fisico (con la pala) fa sempre bene. La neve ti fa apprezzare una serata inaspettatamente libera, lontana anni luce dalla solita monotonia delle nostre settimane ultra programmate; ti fa capire cosa veramente è importante. Ti fa apprezzare il silenzio; ieri sera per rispetto ho anche spento l'autoradio in macchina, quasi volessi sentire i fiocchi che cadevano nonostante i finestrini chiusi e nonostante i fiocchi non facciano rumore.
Si a me piace un sacco quando nevica, ancora di più in questa occasione in cui la temperatura si è abbassata e la neve non si scioglie, lasciando le strade bianche come in un paesino di montagna.
E non mi lamento se fa freddo o nevica, anche perchè siamo in inverno e mi sembra una cosa normale. Anzi lo vorrei tutto così l'inverno, meno grigio e più bianco, che ci insegni qualcosa, magari a fregarcene un po', proprio come la neve.