domenica 27 novembre 2011

QUALCOSA DI GRANDE

Cesare Cremonini cantava "...c'è qualcosa di grande tra di noi..." ed è un pò quello che ho pensato ieri sera in palestra.
Dopo due soli anni non esiste più la squadra di prima divisione maschile del G.S.Villaguardia. Manca l'allenatore, non si può fare nulla. Decidiamo di ritrovarci una sera per fare quattro tiri e quattro salti in compagnia. Vuole essere un modo per salutarci perchè è dall'ultimo allenamento dell'anno scorso non ci si vede tutti insieme. Ora qualcuno gioca nel misto, solo Francesco (per fortuna) gioca ancora in federazione a Cantù.
Tutti sono convocati per la partitissima del 26 novembre, anche chi ha fatto solo una breve apparizione nelle "Fighe de gàl" (come ci chiamiamo goliardicamente). All'arrivo in palestra è tutto un "Ma ciao! Come stai?", "Come va?","Che fine hai fatto?" si vede che ci fa proprio piacere ritrovarci insieme un'altra volta.
Giochiamo forte, basta pochissimo per ricordarsi schemi e posizioni in campo. C'è una certa magia nell'aria, un sacco di volti felici e contenti; abbiamo condiviso tanto e il legame tra noi e più vivo che mai. Sembra un pò come l'ultimo concerto dei Beatles, nel gennaio del '69, ritrovarsi dopo tanto tempo per formare, ancora una volta qualcosa di storico!
Il livello è quello che è, lo sapevamo gia questo, ma ci unisce qualcosa di grande, che mi ha fatto capire che non è un addio, ma (forse) solo un arrivederci.

lunedì 21 novembre 2011

IL MIO GENERE

Succede di andare a vedere un film non con buonissime intenzioni e di uscire dalla sala colpiti, cambiati, emozionati.
Mi è successo stasera, serata fredda, un po' svogliata, serata ideale per andare avedere un film, nonostante il prezzo del biglietto. "Un Giorno" vince il ballattaggio con "Twilight" anche se ha tutta l'aria di essere il solito film romantico. A dir la verità qualche settimana fa il trailer mi aveva già colpito, infatti mi ero annotato il titolo del romanzo da cui è tratto per poterlo poi cercare in biblioteca.
Alla fine si è rivelato il MIO genere di film. Quel tipo di film che emoziona, che ti lascia con gli occhi incollati allo schermo anche durante i titoli di coda, che ti fa pensare, che ti lascia qualcosa dentro. Di solito sono catalogati come "Dram." ovvero "drammatici" in effetti non sono sempre storie felici, ma sono storie che ti colpiscono e spesso mi son ritrovato, non lo nego, con gli occhi lucidi ad un certo punto.
Quindi lo consiglio a tutti, è davvero un film da vedere, lo sponsorizzo alla grande, ti riempie il cuore!

martedì 1 novembre 2011

ESSERE O DIVENIRE?

Chi siamo noi? Quello che siamo, facciamo, diciamo è frutto di anni e anni di esperienze e influenze. Persone, avvenimenti e luoghi ci cambiano, ci modellano in quello che siamo ora. Domani non saremo gli stessi di oggi.
Cosa mi ha portato ad essere quello che sono? Chi e cosa hanno influenzato profondamente la mia crescita?
Nella mia tesi di Laurea ("Il Talento:bravi si nasce o si diventa?") ho scritto: <...tutto ciò che il bambino sperimenta prima dei sei anni è determinate per la sua formazione...>; penso allora agli anni che hanno preceduto la mia adolescenza trascorsi in Oratorio, ecco quel che sono viene per gran parte da lì.
Fortunatamente i miei genitori erano (e sono ancora) molto partecipi con la vita della nostra parrocchia. Sono persone molto disponibili e gran lavoratori, così ho conosciuto presto da vicino il mondo oratoriano. Sono cresciuto vedendo mio papà costruire presepi, carri di carnevale e scenografie teatrali; mentre mia mamma mi portava ogni tanto alle sue riunioni o incontri.
In seconda elementare già mi spedivano a far vacanza in montagna per due settimane.
Partecipavo al catechismo ed agli incontri di Azione Cattolica.
Ho sempre seguito con costanza le serate del Cineforum, conservo ancora oggi il mitico quaderno ad anelli.
Don Francesco mi scelse anche per recitare in alcuni teatri realizzati dai ragazzi dell'Oratorio.
Appena è stato possibile ho iniziato a fare il chierichetto.
Prestissimo ho inizato a correre con la Fiaccola perchè mio papà partecipava come cuoco.
Sempre don Francesco mandò me ad altri ragazzi a particolari incontri vocazionali nell'oratorio di Veniano organizzati dal decanato.
Poi c'è stata anche la Polisportiva Azzurra.
Non dimentichiamo le domeniche trascorse a giocare in oratorio: sempre primi ad arrivare ed ultimi ad andarsene.
Ed un'infinità di altre cose: feste, palio dei rioni, raccolta del ferro e della carta, gite ad agosto, ritiri, pellegrinaggi parrocchiali, convegni, iniziative... solo chi c'era può riuscire a comprendere veramente la grandezza e la bellezza di quei momenti!
Senza tutto questo non sarei quello che sono. Rileggendo le parole che ho scritto mi accorgo di aver citato solo tre persone: Rosi (mia mamma), Jacky (mio papà) e don Francesco; ecco, capisco che sono loro ad avermi guidato nella prima parte del mio cammino. A loro dico grazie perchè sono state e saranno sempre per me delle guide.
Eccomi qua, per questo sono io.