Subito in me è nato l'interesse per per questo suo desiderio e mi sono prodigato in innumerevoli consigli riguardo vestiti, viaggio, cibo, attrezzatura, dormitori e tanto altro ancora.
Mi capita tutte le volte che mi ritrovo, per un motivo o per un altro, a parlare del Cammino con qualcuno. Ho avuto al fortuna e il privelegio, infatti, di trascorrere 30 giorni fuori dal mondo o per meglio dire: fuori dal tempo. E' stata per me un'esperienza strepitosa, sicuramente una delle più belle in assoluto di questa mia vita! Ho percorso, con altri tre compagni, circa 800 km a piedi, attraversando tutto il nord della Spagna, dai Pirenei fin quasi all'Oceano Atlantico. Ho visssuto a strettissimo contatto con persone provenienti da tutte le parti del mondo. Ho attraversato paesaggi splendidi, che non si vedono nemmeno nelle cartoline più belle (quello nella foto sotto la scritta "un po' di me" sono io...). Per un mese ho avuto come uniche priorità per la mia esistenza il mangiare, il bere e il dormire. Ho scoperto la lentezza in un mondo, il nostro, dove domina la velocità.
E' difficile comunicare la ricchezza e la bellezza del Cammino di Santiago, bisogna compierlo per capirne realmente la grandezza.
Vi riporto, allora, alcune righe che avevo scritto "a caldo", quache settimana dopo il nostro rientro in italia, per il mensile "Cammino" della parrocchia di Caccivio:
"Ci ripenso e mi sembra sempre più straordinario.
Mi ha lasciato tantissimi ricordi che vorrei non dimenticare mai. A partire dai paesaggi fino alle persone straordinarie incontrate, che probabilmente non rivedrò mai più. Ma, come lungo il Cammino di Santiago, ci si trova e ci si lascia con la stessa facilità. Mi ha insegnato che la vita non è né brutta né complicata se alla base c'è l'amore, la condivisione, la semplicità, la povertà e la fratellanza; che in uno zaino di 10/12 kg ci sta tutta la tua casa; che un sorriso aiuta più di ogni altra cosa al mondo; che anche se parli un'altra lingua e non ci siamo mai visti, magari hai più cose in comune con me del mio vicino di casa; che qualcuno che ti aiuta ci sarà sempre, anche quando hai perso ogni speranza; che ogni cosa ha un inizio e una fine: come il Cammino, come la vita, che quindi non va sprecata; che se ti alzi all'alba e vai a letto al tramonto di cose in una giornata ne puoi fare davvero tante; che fermarsi o arrendersi ai propri limiti non è una sconfitta; che la presunzione si combatte con l'umiltà; che tutti abbiamo le nostre debolezze, l'importante è riconoscerle e tramutarle nella nostra forza; che ci si può sentire uniti, anche se non ci si è mai scambiata una parola; che ritagliarsi degli spazi per riflettere e stare da soli aiuta e fortifica; che abbiamo cento, mille comodità assolutamente superflue; che la felicità sta nel dare, dare, dare senza aspettarsi proprio nulla in cambio; che la prima impressione non è quasi mai quella giusta; che la preghiera non è una frasetta da ripetere a memoria; che c'è tanta brava gente al mondo; che se cerchi una risposta di solito ti arriva quando meno te lo aspetti; che la musica è meravigliosa e unisce tutti gli uomini; che dovrei essere tornato cambiato, e spero che si capisca; che per star bene con gli altri devi prima star bene con te stesso; che non c'è niente di più brutto che non avere un tetto sotto cui dormire e qualcosa da mangiare; che la vera gioia sta nell'attesa, perché quando arrivi ormai è tutto finito; che l'Italia è piccola, ma con un sacco di cose belle e di persone speciali; che c'è qualcuno, come un tempo, che cammina per salvare la propria anima, mentre la maggior parte cammina per ritrovarla.Insomma, un mese fuori dal mondo, fuori dal tempo, che ti lascia una traccia indelebile, credo, spero, per sempre. C'era chi ce lo diceva già in Spagna, che un'esperienza così avrebbe segnato le nostre vite.Lo sapevamo anche prima di partire che a casa avremmo lasciato anche noi stessi, perché una volta tornati qualcosa sarebbe cambiato in noi.L'allegria di Santiago non ci abbandonerà tanto presto. "