mercoledì 22 agosto 2012

IL MIO TIFOSO NUMERO UNO

In famiglia era "il greco". Senza troppa fantasia perchè era proprio nato in Grecia, ad Atene. Da piccolo la cosa mi affascinava e inorgogliva parecchio; l'idea di avere uno zio "straniero" faceva molto esotico e particolare. Solo di recente ho scoperto che suo padre fece il servizio militare nella capitale ellenica e lì conobbe Sophia (o Sofia): quando si dice che le guerre non portano solo del male.
Vedevo spesso lo zio Stamatius da piccolo, il terreno dietro casa mia è suo e lì teneva il suo orto e qualche animale, tra cui diversi tacchini. Capitava spesso d'andare a fargli visita o che lui passasse da casa se aveva bisogno di qualcosa. Poi, siccome il terreno è chiuso fra le case, entrava solitamente dal nostro cancello con la sua inconfondibile bicicletta. Negli ultimi anni non riusciva più a seguirlo e allora ci pensavano i figli.
Ricordo mio zio perchè era il mio tifoso numero uno. Davvero! Non so quando mi abbia visto giocare, ma ogni volta che ci incontravamo mi riempiva di complimenti sulla mia bravura come portiere, con una convinzione che nemmeno io stesso potevo mostrare. Sicuro delle mie capacità si era più volte scherzosanmnente offerto per allenarmi personalmente, dicendomi di lasciar perdere mio papà (decisamente più critico) e che avrei potuto fare carriera con lui. Chissà poi in quale occasione mi avesse visto giocare...non lo so proprio.
Ero lo zio più anziano, avendo dieci anni in più della zia Mariangela (sua moglie) ed essendo lei la più grande delle sorelle di mio papà. Era bello parlargli aveva il sorriso negli occhi.
Un saluto allo zio Stamatius, il "Greco", che se ne è andato per sempre, dopo i mie nonni il primo lutto da elaborare in famiglia. Ultimamente non lo si vedeva spesso, ma comunque mi mancherà.
Ciao Zio! Efharisto!